Essere contemporanei, parlare di concetti contemporanei non è un fatto che appartiene necessariamente all’oggi, ma al momento in cui viene vissuto. Così nel 1914 Pèguy espresse una semplice definizione di quello che è e dovrebbe essere il vero significato del lavoro dissertation essayist pig roast upon . Ed è qualcosa di straordinariamente contemporaneo writing services review .

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“Un tempo gli operai non erano servi. Lavoravano. Coltivavano un onore, assoluto, come si addice a un onore. La gamba di una sedia doveva essere ben fatta. Era naturale, era inteso. Era un primato. Non occorreva che fosse ben fatta per il salario, o in modo proporzionale al salario writing a history dissertation . Non doveva essere ben fatta per il padrone, né per gli intenditori, né per i clienti del padrone thesis paper on nursing . Doveva essere ben fatta di per sé, in sé, nella sua stessa natura nursing essay writing . Una tradizione venuta, risalita dal profondo della razza, una storia, un assoluto, un onore esigevano che quella gamba di sedia fosse ben fatta calinon phd thesis . E ogni parte della sedia fosse ben fatta. E ogni parte della sedia che non si vedeva era lavorata con la medesima perfezione delle parti che si vedevano customize phd business proposal . Secondo lo stesso principio delle cattedrali.

E sono solo io – io ormai così imbastardito – a farla adesso tanto lunga. Per loro, in loro non c’era allora neppure l’ombra di una riflessione cheapest resume programs . Il lavoro stava là. Si lavorava bene. Non si trattava di essere visti o di non essere visti doctoral dissertation writing assistance . Era il lavoro in sé che doveva essere ben fatto”

Charles Pèguy – L’argent – 1914